Non vogliamo una piscina "monca"....
COMUNICATO STAMPA:
NON VOGLIAMO UNA PISCINA “MONCA”: NON VOGLIAMO DIVENTARE LO ZIMBELLO D’ITALIA
Il movimento del nuoto trentino è in fermento, è in subbuglio: da ANNI oramai società e atleti sono in attesa di un polo natatorio adeguato, completo, integrato. Una struttura che a Trento manca da sempre, che è stata promessa e ripromessa più volte e mai definitivamente portata a termine.
Purtroppo la discussione in atto sulla progettazione del nuovo polo natatorio cittadino (anche ad uso provinciale) sta assumendo le connotazioni di una polemica di natura politica prima ancora che economica, alimentata anche dalle “anticipazioni” che compaiono sulla stampa locale e dalle differenti “visioni” (?? tecniche??) in essere.
Come già ribadito in passato, il Comitato regionale della Federazione Italiana Nuoto e le quattro società natatorie di Trento vogliono esprimere le proprie perplessità e il proprio rammarico in merito. Ancora una volta si prende spiacevolmente atto che sulla questione sono state interpellate e ascoltate moltissime persone, fuorché chi realmente di piscine se ne intende.
Non è solo una questione di costi: è più che legittimo in tempi di crisi considerare il progetto economicamente più sostenibile. Questo però, non deve andare discapito di una progettazione ragionata e funzionale a quella che è l’attività sportiva.
La Federazione Italiana Nuoto che in tutto il Trentino conta più di 12.000 tesserati, così come tutti i cittadini appassionati e tutti i genitori che desiderano che i propri figli abbiano la capacità di galleggiare in un ambiente a volte pericoloso come il mare o i tanti laghi del Trentino, si augurano di poter presto disporre di un impianto che risponda alle esigenze di uno sport la cui conoscenza può anche “salvarti la vita” e che oltre al Nuoto comprende altre discipline, vale a dire i Tuffi, la Pallanuoto, il Nuoto Sincronizzato, il Nuoto di Fondo e il Nuoto per Salvamento, per i quali non esistono impianti idonei in tutto il Trentino. Da anni organizziamo in “DEROGA” in impianti non idonei attività di tuffi, pallanuoto, nuoto sincronizzato e nuoto per salvamento.
Fino a quando vi sarà qualcuno che si assumerà la responsabilità di concedere deroghe ?
Gli atleti per poter allenarsi e competere ai massimi livelli nazionali sono costretti ad organizzarsi fuori Regione, considerato che a Trento la piscina da 50 metri è agibile solamente pochi mesi all’anno (situazione meteorologica permettendo e “tempi di manutenzione proprio a inizio stagione estiva, ovvero tra maggio e giugno” da parte di ASIS pure).
Nonostante ciò siamo la provincia italiana con il maggior numero di società affiliate, quella con il maggior numero di istruttori in rapporto alla popolazione, quella con il maggior numero di atleti partecipanti ai campionati nazionali, sempre in rapporto alla popolazione.
Chiediamo che sia giunto il momento che Trento e il Trentino abbiano finalmente un impianto di cui andare orgogliosi, senza dover in futuro rimpiangere di non aver avuto il coraggio di progettarlo con tutte le caratteristiche necessarie, come purtroppo è già avvenuto in passato.
Il timore, ora più che mai, da parte delle Società sportive della città di Trento è quello di veder realizzato un impianto “mediocre”, così come viene prospettato da una certa soluzione “mediana” verso la quale ci si sta indirizzando: NON VOGLIAMO UNA PISCINA “MONCA”, NON VOGLIAMO DIVENTARE LO ZIMBELLO D’ITALIA. E certo, sarebbe sicuramente un peccato non sfruttare tutto il potenziale a disposizione..
Entrando nel merito della questione ribadiamo con forza la necessità che Trento ed il Trentino si dotino di un impianto come quello di cui si parla da decenni, che presenti le seguenti caratteristiche:
- una vasca indoor da 50 x 25 metri per gli allenamenti, per la normale frequentazione, per l’attività agonistica e per eventi e manifestazioni turistico-sportive. Tale vasca va realizzata con pontone mobile, in modo da garantire la modularità della struttura rispetto ai diversi tipi di utilizzo, con una soluzione che dia risposta all’annoso problema degli spazi acqua;
- una vasca polivalente e multidisciplinare da 25 m. che possa essere funzionale alla didattica, alle attività rivolte agli anziani ed ai diversamente abili, al settore dei tuffi, alla subacquea, al nuoto sincronizzato, al salvamento, ecc. Tale vasca ha la necessità di essere completata con due trampolini da 1 metro, due trampolini da 3 metri e con la piattaforma a diverse altezze;
- spazi idonei per il pubblico e per gli atleti durante gli allenamenti e durante le manifestazioni. Tra questi importantissime sono le palestre per gli allenamenti a secco, sia per le discipline del nuoto, sia per una disciplina acrobatica come quella dei tuffi, che richiede attrezzature e dotazioni specifiche.
Questo non è il sogno di chi ama impianti faraonici, di chi non considera i costi di gestione degli stessi, di chi pensa di costruire una casa senza aver pensato prima a chi ci può andare ad abitare.
È la precisa esigenza di un mondo che a Trento, e nella nostra provincia, propone tutte le discipline legate all’acqua: nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, nuoto per salvamento, nuoto di fondo. Non è più pensabile costringere i nostri atleti a dover migrare verso altre Regioni dotate di impianti idonei.
È la legittima richiesta di un sistema di società sportive, dirigenti, tecnici, volontari, che in tutte queste discipline propone la scuola nuoto, il settore propaganda, il settore giovanile, il settore agonistico ed il settore master. È l’aspettativa di un mondo, ci preme ricordarlo, che grazie all’impegno, all’entusiasmo, alla passione di molti dirigenti e di un settore tecnico qualificato, ci ha portato a rappresentare in provincia la seconda Federazione che conta più di diecimila tesserati, senza contare le migliaia di ragazzi che passano per le scuole nuoto delle nostre società.
Siamo convinti che questa sfida non può essere giocata al ribasso. Tutti facciano la propria parte.
Le Società, il Comitato Trentino, la Federazione Italiana Nuoto rimangono sempre e comunque a disposizione per un auspicabile confronto con l’Amministrazione Comunale ed i suoi Tecnici.
Il Presidente del Comitato FIN Trentino
a nome di tutto il movimento natatorio Trentino
Mario Pontalti